La connessione tra carne e tumori
Ma cos’è che rende la carne rossa e la carne processata pericolose?
“Per un individuo, le probabilità di sviluppare un tumore del colon-retto per il consumo di carne rossa rimangono poche, ma questo rischio aumenta insieme al consumo di carne rossa”.
Inoltre, così come anche per la carne processata, anche la carne rossa può sviluppare sostanze nocive in base al tipo di cottura a cui è sottoposta. In particolare si fa riferimento alla cottura alla griglia, che produce molti fumi e può formare sostanze, come gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), che, se metabolizzati, possono interferire con il normale funzionamento dell’organismo (es. con i sistemi endocrini) e sviluppare, nel tempo, uno stato patologico.
Ma carne e tumori non è un binomio indissolubile, fisso nel tempo né una legge stabilita dalla natura, ma il tutto deve sempre essere calato in un contesto di stile di vita ed è opportuno non farsi prendere dal panico.
Gli studi descritti hanno preso in considerazione consumi di carne rossa nell’ordine dei 300/400 g ogni giorno e per la carne processata si parla di consumi superiori ai 200 g ogni giorno. E’ molto difficile che nella nostra quotidianità arriviamo ad assumere questi quantitativi di carne, per cui, come sempre, è la dose che fa il veleno.
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